Una canzone da cantare per l'election day. (Fall in[to] NYC)

Pubblicato il da sabrina.barbante

 

DSC_1402.JPGThe beginninng of the end. Così i canali di informazione statunitensi chiamano gli ultimi giorni della campagna elettorale.
Lugubre? Well, se si considera che siamo anche nei giorni che precedono Halloween, che qui è una cosa presa sul serio almeno quanto l'election day, tutto si concilia con la generale atmosfera.
Tutto parla di politica e di fantasmi. Bus e camion che passano in città con gli spot eletorali dei due candidati Obama e Romney e vetrine piene di zombie e mostri.

L'atmosfera è mistica e pragmatica allo stesso tempo.
La Tv pullula di dibattiti e interviste sul tema elettorale (la mia giornata è iniziata con un'intervista a Colin Powel il quale supporta Obama e non considera Romney un buon repubblicano. E faceva anche battute molto molto divertenti!).
Le pubblicità e i film in tv sono tutti orientati alla monotemticità di Halloween. Ma qui l'atmosfera del "All Hallows Eve" è davvero magnifica.
Ci sono zucche di tutte le dimensioni ad ogni angolo di strada, locali addobbati a tema e case con streghe che escono fuori dal terreno del giardino. E buontemponi che mettono la morte, con tanto di falce, a dare il benvenuto sulla porta di casa.
La stessa ironia su cose drammaticamente serie viene utilizzata nei dibattiti e nelle interviste elettorali. Dall'ironia inattesa di Powell, mai esportata in Italia, a quella dei giornalisti televisivi. persino l'ironia di Hillary Clinton che annuncia che, vada come vada, lei non sarà più Segretario di stato.
Anche chi segue la politica, credo, riesce ad alternare momenti di serietà a momenti in cui tutto si prende meno sul serio, e pare possa fare meno paura!
Che non si voglia espiare l'ennesima campagna alettorale e le faccende economiche e politiche di un impero in serie difficoltà, più che l'antica paura dell'inverno?

 

Non posso non pensare ad un brano di Norah Jones "My dear country".


 


'Twas Halloween and the ghosts were out,
And everywhere they'd go, they shout,
And though I covered my eyes I knew,
They'd go away.

But fear's the only thing I saw,
And three days later 'twas clear to all,
That nothing is as scary as election day.

 

E soprattutto, dice poi:

 

But the day after is darker,
And darker and darker it goes,
Who knows, maybe the plans will change,
Who knows, maybe he's not deranged.

 

Tipica paura e disillusione di chi sa di poter sceglire (ed è choosy, quindi) e proprio alla luce di questa possibilità di scegliere e possibilità di esercitare un senso crtitico sulle cose, ama il proprio paese.

Tant'è che la degna (e ovvia?) conclusione del brano é:


I love the things that you've given me,
/ amo le cose che mi hai dato
And most of all that I am free, /e più di ogni cosa, la libertà di
To have a song that I can sing, /avere una canzone da cantare
On election day. / sull'election day. 

 

S

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